SOFFRIRE PER AVER FATTO DEL BENE È LA NOSTRA CHIAMATA!

L’apostolo dirà: “Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme. Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno. Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente; egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti. Poiché eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime.” 1 Pietro 2:21-25

Mentre siamo nella sofferenza si può essere tentati di chiedersi: “c’è qualcosa che in me non va?” “In cosa ho sbagliato?” “perché mi accade tutto questo?” e altre simili domande.
A volte siamo noi a procurarci dei dolori. A volte se i nostri figli si comportano in un determinato modo può essere la conseguenza del nostro esempio e dell’educazione data.
Ma per altre tante volte le cose non sono imputabili a noi e al nostro operato. Bisogna sempre fare un’attenta analisi, sincera, davanti a Dio e alla Sua Parola.

Cristo ci ha scelti, ci ha rivolto un mandato, un compito e nello svolgere il nostro servizio a Lui ci sarà sofferenza pur non facendo niente di male, pur essendo persone esemplari.
Lui stesso, dice l’apostolo, ci ha lasciato un esempio in modo che noi possiamo seguire i Suoi passi ed essere certi che la sofferenza fa parte della nostra chiamata.

Se mentre viviamo e serviamo Dio sorge della sofferenza questa non necessariamente indica che stai agendo male. La sofferenza c’è perché viviamo in un mondo di peccato, corrotto!
L’apostolo ci dice che Gesù non commise peccato, non ingannava, non rispondeva alle offese, non minacciava… eppure… fu messo in croce innocentemente, per aver avuto in cuore di fare del bene all’umanità.

Nella Parola abbiamo tanti esempi di persone che pur non facendo nulla di male si trovarono a soffrire, basti pensare, per esempio, a Daniele che finì nella fossa dei leoni, i suoi tre amici che finirono nella fornace ardente, Giuseppe fu venduto dai suoi fratelli, Abele fu ammazzato da suo fratello Caino… c’è ne sono tantissimi…

La Parola di oggi vuole essere un incoraggiamento per coloro che sono sotto assedio dei propri pensieri e dei propri scrupoli in modo ingiusto.

Pastore Caldaralo Francesco