Matteo 27:46

“E, verso l’ora nona, Gesù gridò a gran voce: Eli, Eli, lamà sabactàni, cioè Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? “.

Ho letto su Internet un articolo che descrive le otto peggiori prigioni del mondo. In ognuna di loro ogni prigioniero è stato condannato per il soggiorno in isolamento. Siamo creati per vivere, per creare relazioni e connetterci alle comunità. Ecco perché il soggiorno solitario è così difficile.

A volte vivendo nel mezzo del problema, in mezzo alle tempeste che arrivano nelle nostre vite, ci sentiamo isolati da tutti. A volte la nostra disabilità ci fa sentire soli e isolati dal resto del mondo. Come se nessuno ci capisca, come se a nessuno importi di noi… Ma ricordiamoci che anche Gesù ha sofferto allo stesso modo. Infatti Gesù è già passato attraverso tutte le sofferenze che dobbiamo passare noi.

L’isolamento è la sofferenza che Gesù ha avuto quando il rapporto con Suo padre è stato interrotto. La sentiamo nel suo grido in Matteo 27:46: l’ora nona, Gesù gridò a gran voce: “Eli, Eli, lemà sabactàni”, cioè “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Mentre soffriva e moriva sotto il peso dei nostri peccati, Cristo improvvisamente era solo, abbandonato e isolato. La sua connessione con il Padre fu interrotta. Eppure la sua sofferenza ha acquistato per noi la promessa del Padre “Io non ti lascerò né ti abbandonerò” (Ebrei 13:5).

Cristo ha sopportato l’agonia della croce e dell’abbandono in modo che cosi non possiamo mai essere lasciati soli o abbandonati da Dio. Mai! Coloro che hanno conosciuto Cristo non sono mai da soli!

Se ti senti solo nella tua disabilita sai che Gesù è sempre lì con te e che è un amico che ti aspetta, puoi parlargli. Se non l’hai ancora incontrato sai che Egli ha sofferto l’agonia per poter essere sempre con te. Sappi che Egli è qui, ora, che bussa alla porta del tuo cuore, tu hai solo bisogno di aprirla e mai più nella tua vita sarai solo.

Che Dio ti benedica.

 

Fratello Pokrajac Marko