letteratura

In questa pagina è possibile trovare, e leggerne la prefazione, alcuni libri che trattano il tema della disabilità. I libri possono essere acquistati presso il nostro negozio online.

Avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti si recò anche dai santi residenti a Lidda. Là trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva paralitico in un letto. Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto». Egli subito si alzò. E tutti gli abitanti di Lidda e di Saron lo videro e si convertirono al Signore. (Atti 9:32-35)

Enea giaceva da otto anni paralizzato a letto e fu guarito quando l’apostolo Pietro visitò i credenti di Lidda. La sua storia presenta alcuni interrogativi. Enea era credente?
Perché ha dovuto aspettare otto anni per la guarigione? Era proprio necessario che arrivasse Pietro? I credenti locali non potevano pregare per lui e per la sua guarigione?
Forse non osavano, non avevano abbastanza fede. O forse non era il momento? Sono domande tremendamente attuali. Il malato e il disabile cristiano sono spesso tormentati da queste domande; perché il Signore non mi guarisce? Perché nessuno nella chiesa sa imporre le mani e guarire, come fece Pietro? Forse sono io che non ho abbastanza fede? Se viene qualcuno di famoso in zona, mi potrà guarire? Ma può essere volontà di Dio che io stia male? Queste e altre domande sono affrontate in queste meditazioni che esaminano ogni versetto della Bibbia che parla di malattia e guarigione. Un libro di incoraggiamento per ogni malato e disabile, nonché per ogni caregiver, genitore o figlio che li devono assistere.

Antonio Rozzini è laureato in lingue e letterature straniere all'Università Statale di Milano, e in Teologia Biblica presso la Trinity Theological Seminary di Indiana. È stato
pastore per quasi 30 anni a Cremona, Treviglio, Lovere e soprattutto Bergamo. Afflitto da Sclerosi Multipla, ha fondato insieme ad altri, Stanza Enea OVD, che si interessa dei disabili nelle chiese. È direttore nazionale della International Christian Embassy Jerusalem. È docente di Bibbia alla Shepherd University. È anche autore di libri per bambini. È sposato con Sara, ha due figli, Sara Eva e Stefano, e tre nipotine, Joyce, Noelle e Vivian.

Nella vita secolare, quando occorre scegliere qualcuno per un ruolo particolarmente importante, la selezione è molto severa. II selezionatore ha poco tempo per comprendere se chi ha davanti è proprio la figura giusta, se le sue capacità reali corrisponderanno a quelle illustrate nel profilo. Se ce la farà a raggiungere gli obiettivi, soprattutto quando si troverà sotto pressione.

Ogni scelta nasconde un rischio. Comunque, una decisione si deve pur prendere: si parte e il tempo dimostrerà la verità. La selezione che Dio fa in vista della chiamata al ministero e al servizio cristiano non è da meno, ma il Selezionatore’ è fortemente avvantaggiato: di ognuno dei candidati conosce il passato ed il presente, ma ha davanti anche il film del loro futuro. Sa che per certo in qualcosa sbaglieranno, ma le sue scelte non sono mai a rischio perché nulla può sorprenderlo.

Questo fatto non fa che accrescere l’apprezzamento dovuto al nostro Dio, che non pretende di circondarsi di persone perfette, difficilmente ne troverebbe, ma affida ciò che di più caro possiede a uomini e donne comuni. Infatti, diversi di coloro che leggeranno questo testo sono, o speriamo diventeranno, un dono che Cristo ha fatto alla chiesa locale, composta da anime dal valore eterno, incalcolabile.

Anche l’autore del libro che avete tra le mani è uno di questi doni. Più di trentanni di ministero pastorale sono oltre la metà della vita del pastore e amico Antonio Rozzini, un semplice uomo di Dio. Il percorso che ha seguito è stato raramente in discesa e ciò lo ha portato a guardare molto in avanti. Tanto è vero che le sue competenze per le sfere dell’adolescenza, dei giovani, delle coppie e altro ancora, sono molto note, così come l’impegno e l’esperienza, l’amore per Israele e per chi sta meno bene degli altri. Ma in questo libro porta allo scoperto i suoi sentimenti più delle sue vedute e li offre, cosi come sono, a chi è parte dell’Opera di Dio. Parla di sofferenze. Di quelle di Cristo e di tanti Suoi semi. Attinge ampiamente alle pagine del testo biblico e un po’ a quelle della sua vita. Mentre scrive rivive le sofferenze del suo Maestro, che sono anche la sua storia. Si mette in discussione con onestà intellettuale, civile e morale. Si infervora come tutti quelli che amano. Insegna senza voler insegnare, lui che da docente vi è così abituato. Sprona chi intende mettersi al servizio del Re e Signore a far bene i conti con sé stesso, perché non solo è opportuno portare a compimento ogni torre che si inizi a costruire, ma questa opera deve anche essere trattata con riguardo e nel pieno rispetto delle regole di Dio. Inoltre invita a guardare al Donatore dei talenti e dei ministeri ben più che a sé stessi, dato che le capacità per servire il Signore vengono direttamente da Lui! Esorta a trovare la quadra tra il soffrire con chi soffre e il gioire con chi gioisce, in una dedizione spassionata, assoluta. La sua esperienza internazionale gli ha fatto accumulare un buon deposito di conoscenze che spaziano abbastanza fuori dai confini.

Il confronto arricchisce, sempre. Lo fa capire quando allude a quei molti che amano il Signore ma non sono proprio eguali a tutti gli altri. Dio li conosce. E li ama. Anche qui c’è sofferenza… Infine, lo stile dell’autore è importante. Intinge il pennino nel calamaio del pragmatismo. Punta sempre a toccare mente e cuore, equilibratamente. L’obiettivo è importante e non c’è tempo da perdere. Pertanto in questo libro non si troveranno troppi fronzoli, ma tanta sana sostanza su cui riflettere. Il tono è semplice, diretto. Nel leggerlo potrai persino riconoscere la sua voce… magari anche i suggerimenti sussurrati dalla sua adorata moglie Sara

Che attraverso ogni pagina di questa opera il consiglio del nostro amato Signore possa giungere ancora una volta a quelli che lo ricercano e sono davvero disposti a tutto!

Elio Varricchione

Tonino e Stellina è il primo libro di una collana di favole cristiane scritte dal Pastore Antonio Rozzini.

E’ un onore per me, in veste di presidente dell’Associazione Stanza Enea ODV, scrivere qualche riga di prefazione al libro “Diversamente uguali” di Miriam Tambone.

Prima di tutto è un onore perché, con questo volume, iniziamo una serie di lavori che indagano sul rapporto tra disabilità e fede, tra malattia e Cristo, tra infermità e miracolo.

Siamo certi che Gesù oggi guarisce ancora e siamo altresì certi che la malattia ci accompagnerà fino al regno di Cristo sulla terra. La malattia rimane un tema necessario da esaminare per chi crede in un DIO d’amore che vuole il bene della sua creature.

Per me è un onore perché il libro è scritto da Miriam. Lei era una giovane insegnante di matematica e una mamma quando le venne diagnosticata la sclerosi multipla. Conosce dunque la disabilità; sa cosa vuol dire cadere per terra a scuola davanti a tutti e perdere l’uso delle gambe. Ha sperimentato la vita in sedia a rotelle e il non riuscire più a salire le scale di casa sua per controllare la stanza delle figlie che crescevano. Comprende l’umiliazione di dover correre in bagno e… non poter correre, afflizione di tutti noi in sedia a rotelle, non sempre compresa. Ultimamente l’ho vista persino incapace di tagliare il proprio cibo. E’ una delle tante “Enea” di oggi, per anni costretta a letto a pregare per la guarigione che non arriva né dagli uomini né da Dio.

Eppure in questi anni ha servito DIO scrivendo, insegnando e predicando. Ha lavorato insieme al marito Enzo nella chiesa in Puglia dove erano pastori. Molto apprezzati sia in Italia sia all’estero, ricordo le loro visite a Bergamo, sempre di grandi benedizione.

L’ho conosciuta all’ospedale Civile di Brescia. Lei era stata ad una visita di controllo. La malattia era più avanti in lei che in me. Le proposi di lavorare per i disabili cristiani: un sito, dei dibattiti e altre idee per vedere i disabili al centro delle chiesa. Nacque “Stanza Enea”, un sito e un progetto per organizzare un campeggio per disabili cristiani. Eravamo troppo impegnati con le nostre rispettive chiese per portare avanti tutto il progetto, ma l’amicizia con Miriam ed Enzo continuò e si sviluppò.

Infatti è impossibile parlare di Miriam senza considerare Enzo. Se c’è un motivo perché Dio ha lasciato Miriam sulla sedia a rotelle è per mostrare al mondo cosa vuol dire “amare la propria moglie come Cristo ha amato la chiesa”. Enzo ha cura, l’accudisce, la porta a spasso, la solleva per farla salire e sedere sull’auto, le prepara da mangiare e la imbocca. E fa tutto con gioia, con un sorriso e con incoraggiamento. Gli ho chiesto se nell’intimo del suo cuore fosse arrabbiato con Dio e con il mondo, mi ha risposto che il giorno del matrimonio aveva promesso a Dio che avrebbe amato Miriam per sempre, nella malattia, nella povertà e nella cattiva sorte. E lui ama Miriam e l’amerà per sempre.

Dio ha voluto fare rinascere “Stanza Enea” in un campeggio del 2015 sul Resegone in valle Imagna, Bergamo. Non siamo ancora arrivati a realizzare il campeggio cristiano per disabili ma, per grazia di Dio, lavoriamo ad altre iniziative, tra le quali la pubblicazione di questo libro che mostra l’interesse di Gesù per l’handicap e per il disabile, interesse che vorremmo vedere condiviso dalla chiesa.

Antonio Rozzini

Il Levitico è un libro pieno di sacrifici di animali, riti sacerdotali, sangue ovunque, strani leggi riguardo alle muffe, la lebbra, l’incesto e cento altre cose lontane mille miglia da noi. Cosa può voler dire al cristiano di oggi, dove la gioia, il canto e la felice attesa dei Ritorno di Gesù dominano il suo pensiero? L’autore parte dalla premessa che il Levitico è Parola di Dio, e in queste meditazioni lega il testo antico, mirato alla società contadina di migliaia di anni fa’, ai giorni d’oggi, al mondo tecnologico, illuminato e frenetico che ci circonda. Scopriremo insieme che il Levitico parla anche alle chiese.